Conversazione con proiezione di immagini su grande schermo.

Un breve assaggio di quanto Costa Rica può offrire al visitatore in termini di natura e paesaggio. Soprattutto natura: buona parte di questo piccolo Paese tropicale è coperta da foreste pluviali, molte delle quali protette, che ospitano una grande varietà di flora e fauna. Le immagini ci mostrano la varietà di forme e colori di questa esuberante natura. Pur senza la pretesa di dare un nome o una classificazione alle specie incontrate, abbiamo anche vissuto, passeggiando nelle foreste, l’emozione di incontri, a volte fugaci, con la fauna selvatica.

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Incontro con i fantasmi dei nostri monti. Due anni con i lupi del nostro Appennino che ci hanno cambiato la vita. Animali fieri ed elusivi ma estremamente sociali quando sono all’interno del loro branco, dove esiste l’assoluto rispetto delle regole, fattore indispensabile per la propria sopravvivenza.

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Un Nepal con profonde origini tibetane, genuino, fatto di bambini in ciabattine, donne sorridenti in cammino tra i terrazzamenti di miglio verdissimo, carovane di muli condotte da giovani sempre più occidentalizzati. L’odore delle stufe ci ricorda una vita semplice, il richiamo dei mantra delle monache e dei monaci ci conduce ai monasteri circondati da vette innevate, candide come il suo gentile popolo.

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Nell’Oceano Pacifico si protende un lungo dito desertico di oltre 1200 chilometri, la seconda penisola del mondo per lunghezza. Forse neppure Cortez, quando la scoprì nel 1533, aveva mai visto un posto come la Baja California: sabbia, montagne e mare color cobalto. I cardones, cactus giganti che possono raggiungere i 12 metri di altezza e un’età di 200 anni, si stagliano lungo i fianchi della Sierra, che custodisce antiche missioni gesuitiche. Le dune sabbiose conducono ad acque turchesi, mentre i leoni marini guizzano veloci presso le scogliere. Ma è la profondità dell’Oceano che rivela la meraviglia più grande: ogni anno, da gennaio ad aprile, in queste tiepide acque accorrono migliaia di balene grigie e di megattere che giungono dall’Artico per riprodursi in un vero e proprio santuario della natura..

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In un periodo in cui le tematiche inerenti al cambiamento climatico sono all’ordine del giorno, i termini meteorologia e climatologia per il modo in cui vengono adoperati non di rado indifferentemente, potrebbero sembrare intercambiabili o addirittura sinonimi.
Attraversiamo insieme l’atmosfera e scopriamo insieme le differenze e le analogie tra la meteorologia e la climatologia.

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Sudafrica, settembre 2022. La nostra relatrice ci accompagnerà in due viaggi diversi regalandoci grandi emozioni! Eccoci dalle distese del Kruger park, dallo Swaziland e dalla Terra degli Zulu fino alla garden route, con le colonie di pinguini, il transito delle balene, i vigneti e la giovane e dinamica Cape Town.
Un paese di immensi spazi, tanti animali diversi e con testimonianze di coesistenza difficile tra popoli. il tutto accompagnato da un’ottima colonna sonora.

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Salita al più alto trekking peak nepalese, 6461 metri, con vista su Cho Oyu (8.201m), Everest (8.848m), Lhotse (8.561m), Makalu (8.463m) e Kanchenjunga (8.586m), con partenza da Lukla (2.800m), la porta dell’Everest, ormai meta di turismo di massa spinto.
Andando in direzione ostinata e contraria saliamo l’aspro e insidioso, per neve e ghiaccio, Zatrwa La Pass (4.620m) per raggiungere la stretta Hinku Valley, ancora integra e selvaggia.
Siamo nel Barun national Park.
Attraverso variopinte distese in fiore di rododendri, alpeggi di yak, laghi e torrenti impetuosi giungiamo ai ghiacci perenni dove stabiliamo il campo per l’attacco della via alla vetta.
Le montagne ci sovrastano cariche di tardiva, umida neve primaverile spazzata da forti quanto inattesi venti, effetti del riscaldamento globale giunto anche ad alta quota.

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Da ormai dieci anni, tra febbraio e marzo, i cieli della Liguria sono teatro di uno dei fenomeni naturali più attesi dagli appassionati birdwatchers e ornitologi: la migrazione prenuziale della gru (Grus grus). Effimera ed emozionante nel suo manifestarsi, irrompe nell’umana quotidianità col tripudio vociante di numerosi stormi in volo. Un’esperienza sensoriale che risveglia, nelle persone più sensibili, emozioni ancestrali.
Questi grandi uccelli trampolieri, di ritorno dai loro quartieri di svernamento situati per lo più tra Francia meridionale e Spagna, raggiungono i territori di nidificazione dell’Europa centrale e nord orientale seguendo una rotta che si snoda lungo le coste settentrionali del mediterraneo occidentale attraversando il Golfo del Leone e il Golfo di Genova.
Insieme agli ornitologi Luca Baghino e Alessandro Ghiggi cercheremo di comprendere il fenomeno (e le condizioni meteo che ne regolano il flusso) a partire dall’esperienza maturata e gli studi condotti sul campo sino ad oggi.

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Il libro consente al lettore di ripercorrere la lunga storia che unisce la popolazione ligure al corallo.. Si parte da una analisi generale sulle sue caratteristiche sotto il profilo biologico, passando attraverso il valore simbolico e mitologico ad esso attribuito nei secoli antichi.
I capitoli centrali sono dedicati all’arte della pesca e della lavorazione del corallo, dalla sua nascita, nel basso Medioevo, alla massima espansione nel corso dell’età moderna.
Il volume si chiude, infine, con un interessante sguardo al presente e al futuro del corallo e alla necessità di salvaguardare questo prezioso dono della natura, anche attraverso recentissimi studi sulla cura delle sue malattie, sviluppati dall’ IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), operante nella nostra città.

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A distanza di due anni dalla pubblicazione di Felis Gatto Sarvægo (Tipografia Ecologica KC), primo libro che ha certificato l’effettiva ed inequivocabile presenza del Gatto selvatico in Liguria, il lavoro di ricerca e studio sul campo da parte di Paolo Rossi e Nicola Rebora non si arresta. Viene ora presentato il secondo libro fotografico dedicato all’elusivo felino, intitolato Il Gatto dei Boschi con immagini inedite che vedranno protagonisti non solo il gatto selvatico europeo ma anche altri animali selvatici (come il lupo e la martora) 
e gli straordinari ambienti naturali in cui essi vivono. Come nel precedente volume, Paolo e Nicola ci mostrano immagini realizzate all’interno dei boschi dell’Appennino delle Quattro Province: un labirinto di valli coperto da una fitta vegetazione e caratterizzato da versanti estremamente scoscesi. Gran parte degli scatti li hanno realizzati di persona, altri con l’ausilio di camere remote senza flash, per ottenere luci estremamente naturali e per minimizzare il disturbo alla fauna selvatica.

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Una breve sintesi di cinque viaggi, ci porterà a visitare una delle regioni zone più affascinanti della Sardegna, con i suoi insediamenti, gli stazzi, del tutto peculiari nell’isola.

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“RECONECT” è un progetto Horizon 2020 che ha l’obiettivo di dimostrare l’efficacia delle Nature-Based Solutions (NBS) nella mitigazione del rischio idro-meteorologico, implementando interventi in aree rurali e naturali a scala di bacino idrografico.
Le Nature-Based Solutions sono soluzioni ispirate, supportate o copiate dalla natura che mirano ad aiutare le società ad affrontare una varietà di sfide ambientali, sociali ed economiche in modo sostenibile. Il Parco di Portofino è uno dei partner dimostratori di questo progetto, selezionato per sperimentare Nature-Based Solutions in quanto presenta un territorio con elevato patrimonio naturale, paesaggistico, culturale ed economico, caratterizzato da eventi meteorologici estremi i cui effetti al suolo determinano inondazioni, colate detritiche e frane.

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Anche se il nome significa “terra verde” la Groenlandia è quasi interamente ricoperta da un immenso ghiacciaio; nella Baia di Disko la calotta glaciale raggiunge il mare, dando origine agli icebergs più mastodontici del nostro emisfero che, con la luce del sole di mezzanotte, si tingono di sfumature di colore indescrivibili. Lungo la costa, però, l’estate libera porzioni di tundra verdeggiante, dove sorgono piccoli insediamenti abitati da cacciatori locali la cui vita scorre ancora come un tempo. Con semplici trekking ci si può immergere nell’atmosfera artica, sulle tracce degli Inuit o degli antichi colonizzatori Vichinghi.

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Immagini di un viaggio sognato da tempo, alla scoperta delle vestigia della civiltà Maya. La video proiezione mostrerà Città del Messico e dintorni con importanti monumenti, il famoso Museo archeologico, città minori e i principali siti archeologici del Chiapas e dello Yucatán. Ma anche gli aspetti naturalistici ed etnografici non sono trascurati, con interessanti visite e incontri avvenuti lungo i trasferimenti.

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Borghi e insediamenti del nostro entroterra da tempo abbandonati, custodi di vita, storia e attività dei suoi antichi abitanti, segni sommessi ma significativi di un passato tutto da riscoprire, rispettare e conservare a memoria delle nostre radici.

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L’itinerario per immagini e filmati alla scoperta delle vie sotterranee nell’anfiteatro storico di Genova toccherà vari aspetti, tra cui il reticolo idrografico dei rivi tombinati afferenti allo specchio del porto antico, i sistemi storici di distribuzione ed accumulo dell’acqua potabile, le cisterne e i pozzi sotto il sistema dei Palazzi dei Rolli, le gallerie-ricovero e i bunker militari, il Bastione dell’Acquasola e le sue gallerie contenenti il deposito osteologico della grande peste seicentesca.

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Gli arbusti del monte di Portofino sono il piccolo universo rappresentativo di un ambito geografico più esteso, del quale il promontorio è una sintesi mirabile. Attraverso le immagini delle specie descritte ed illustrate nell’omonimo volume di recente pubblicazione, gli autori Remo Bernardello ed Alberto Girani ci accompagnano in un viaggio alla scoperta del territorio e del suo patrimonio naturale.

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Il fenomeno della migrazione delle Gru nell’Italia nord-occidentale raccontato da Daniele Reteuna, naturalista e ornitologo che da più di 20 anni le studia e le protegge coadiuvato dalla sua “Associazione naturalista Le Gru, Lago Borgarino – Laghi di Caselette”. Il filmato diretto da Alessandro Ghiggi si propone di coinvolgere lo spettatore, per riportare la sua attenzione ad uno spettacolo straordinario che solo la natura sa offrire.

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La spettacolare valle dello Spiti, racchiusa fra alte montagne himalayane è difficilmente accessibile. Si trova nell’estremo nord dell’India, nello stato del Himachal Pradesh, ai confini con il Tibet. Più che il Ladakh o il Bhutan, lo Spiti è un centro privilegiato di scoperta della cultura buddhista tibetana autentica in quanto il suo isolamento lo ha preservato da distruzioni e inquinamenti culturali e turistici. Il nostro viaggio e i nostri trek erano abbinati alla pratica dello yoga e della meditazione in mezzo alla natura. Abbiamo raggiunto lo Spiti partendo da Shimla, capitale estiva del periodo coloniale, e seguendo l’alta valle del Kinnaur verso il Tibet. Abbiamo poi percorso a piedi lo Spiti mescolandoci con le popolazioni locali e godendo il ritmo della vita dei villaggi rimasto invariato da secoli. Gli abitanti sono nomadi o agricoltori e coltivano orzo, altri cereali e ortaggi e vivono insieme alle loro greggi di pecore, capre e yak. Gli antichi monasteri preservano affreschi e thangka, in particolare il Monastero di Tabo, uno dei più antichi del mondo, il favorito del Dalai Lama. Passando poi il Kunzum Pass (m 4450) e il Rothang Pass (m 3950) siamo tornati a Dehli via Manali, nell’alta valle del Kullu.

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Un viaggio iconografico nel Regno dei Ragni tra Mito, Simbolismo, Arte, Scienza e Natura. La relatrice ci accompagna lungo un percorso per immagini tra le diverse epoche storiche, dai primi graffiti rupestri ai giorni nostri.

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Una breve sintesi di quattordici PowerPoint che, partendo dalle specie esotiche, delle rupi marittime e delle spiagge, terminano col descrivere le minuscole comunità delle alghe delle nevi presenti sui ghiacciai alpini. Una raccolta di circa 1400 immagini, con un commento sonoro puntuale. Un servizio che Pro Natura Genova mette gratuitamente a disposizione dei Parchi nazionali e regionali, degli insegnanti, degli studenti. I parchi potrebbero offrire ai docenti loro strutture (aule e apparecchiature di proiezione), gli insegnanti potrebbero recarvisi per i corsi di aggiornamento, che sono tenuti a frequentare prima dell’inizio di ogni anno scolastico, soggiornando in centri di accoglienza locali; gli stessi, poi, potrebbero presentare in classe ai loro studenti questi PowerPoint per una didattica viva delle scienze naturali.Cenni sintetici riguardano anche i principali problemi ecologici esistenti negli ambienti naturali del nostro Paese.

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Due viaggi in uno. Si inizia con il trekking in traversata d’alta quota nel parco nazionale del Monte Kenya, sulle tracce di Benuzzi e
compagni, italiani prigionieri di guerra che per puro spirito avventuriero fuggirono e salirono la montagna che dominava il campo di prigionia, Punta Lenana 4.985 m, dove fecero sventolare il tricolore italiano per alcuni giorni.
La seconda parte, fatta eccezione del bellissimo safari nel Samburu National Park, è dedicata interamente alla Rift Valley.

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Tra le sonorità della natura e del mondo animale in particolare, il vasto universo delle vocalizzazioni degli Uccelli occupa un posto di rilievo, a livello psicologico e culturale, praticamente in tutti noi, malgrado la perdita d’attenzione verso questa manifestazione della vita selvatica da cui i ritmi dell’attività quotidiana fatalmente ci distaccano. Molti sono gli aspetti interessanti della comunicazione
tra gli uccelli e la conferenza commentata con diapositive servirà a presentarcene alcuni relativamente all’avifauna ligure nei suoi principali caratteri ed elementi, aprendo al mondo delle percezione e della comprensione delle voci e dei canti degli uccelli selvatici.

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Il rilevamento geologico nelle città è un’attività difficile, sia per il riconoscimento del substrato sia per l’identificazione delle forme, a causa della sovrapposizione di varie fasi – spesso millenarie – di sviluppo urbanistico; a tal fine è necessario applicare un metodo integrato, combinando approcci scientifici con materiali storico-geografici.
La presentazione illustra i risultati di ricerche svolte nell’anfiteatro morfologico naturale in cui si è sviluppato il centro storico di Genova. Le forme antropiche dominano il paesaggio urbano, dove in precedenza prevalevano processi gravitativi,fluviali e costieri: coperture dei corsi d’acqua, ipogei artificiali, strade di circonvallazione, cave e riempimenti, rappresentano le trasformazioni più significative del territorio.

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Non esiste solo la lecceta, tra i manti arborei marittimi e delle prime colline: altre querce, soprattutto al Sud, meritano una citazione. Quanto ai pini tre specie hanno diritto di cittadinanza, con particolare riferimento ai pregi e ai problemi. Le immagini documenteranno la validità delle tesi, dando forza ai giudizi.

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Giglio e Giannutri, le due piccole isole dell’Arcipelago Toscano situate di fronte al promontorio dell’Argentario, costituiscono un patrimonio pregevole sotto il profilo paesaggistico-naturale. Le forme e i colori della natura sono messi in risalto dalle acque cristalline del mare che le circonda, come a volerle proteggere e ad accrescerne il fascino. Una costa frastagliata, interrotta ogni tanto da calette, insenature che nascondono piccoli borghi e antiche torri di pietra che sembrano voler fermare il tempo in questo meraviglioso angolo di Mediterraneo.

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Con questa proiezione vedremo lo sviluppo progressivo della vegetazione nell’immediato entroterra nel nostro Paese, scopriremo come dalla roccia nuda si passi alla presenza di frugalissime piante pioniere erbacee, quindi alla gariga, alla macchia mediterranea, al bosco di leccio. Una fascia travagliata da problemi ecologici, dagli incendi alla diffusione di infestanti e alle alluvioni, purtroppo sempre più frequenti. Una fascia, però, che ospita anche fiori bellissimi, tra cui meravigliose, piccole orchidee, ricche di sofisticati adattamenti all’ambiente.

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Viaggi alla ricerca di sé, raggiungere in verticale la nostra anima. Il mondo cambia. Il mondo per vari motivi, guerre ed eventi naturali, è sempre più piccolo ma ci sono ancora spazi in cui andare verso l’ignoto abbandonando ogni certezza e comfort. Le variegate terre africane della Namibia consentono di vivere genuine ed intense esperienze Wilderness grazie anche all’aiuto delle loro formidabili popolazioni.

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Minnesota, un luogo che sembra ancora selvaggio e puro, dove si scopre qualcosa di nuovo del mondo. Praterie, laghi, foreste, affascinanti cittadine fluviali e vivaci città. Un senso di “grande nord” che affascina ed entusiasma scoprire in ogni stagione. Uno stato pieno di cultura e curiosità che invita a scoprire qualcosa di nuovo del mondo. Un’America particolare, dove le metropoli non sono tali ed i villaggi lasciano respirare una aria di un tempo che sembra essersi fermato. Un’America vivace ma mai rumorosa, colorata ma mai accecante, moderna ma sobria. Boschi imponenti, laghi incontaminati, strade secondarie perse tra questi, ciclabili lunghe centinaia di chilometri e che attraversano le metropoli come fossero metropolitane a pedali. Divertimento ed attrazioni per avventurosi e per famiglie in ogni stagione.

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Le isole Eolie e l’isola di Pantelleria possono veramente essere definite perle, alcune tra le molte che attorniano la Sicilia. Le Eolie più vicine alla penisola italiana, Pantelleria più vicina all’Africa, diverse tra loro ma con in comune l’origine vulcanica. Le immagini presentate cercheranno di far risaltare differenze e analogie riscontrate dai relatori in due distinti viaggi; all’audiovisivo di Pantelleria seguirà quello delle Eolie.

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Antichi insediamenti del nostro entroterra, luoghi che se visitati con discrezione e rispetto offrono cenni di vita, storie e mestieri ricoperti dalla polvere dei tempi e dalla natura che si riprende gli spazi abbandonati dall’uomo.

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È in preparazione una grande “serie didattica” sulla vegetazione italiana, destinata in modo particolare alle scuole, cui verrà offerta in prestito gratuito sotto forma di CD ospitanti ognuno diversi “Power Point”. Ogni capitolo si avvarrà di un commento alle singole immagini, in modo da agevolare l’apprendimento degli studenti e conterrà pure semplici considerazioni e suggerimenti di pianificazione territoriale.

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Un viaggio in Uganda è un percorso nelle diversità ambientali d’Africa: dalle grandi savane tipiche dell’Africa orientale, trasformate in parchi dove si possono vedere tutti gli esemplari dei grandi mammiferi selvaggi, agli altopiani rigogliosi con estesi bananeti e piantagioni di tè, agli immensi laghi da cui nasce il Nilo, alle foreste impenetrabili sulle pendici dei monti Virunga, dove si possono avvicinare i mitici gorilla di montagna, minacciati di estinzione. Posto a cavallo dell’Equatore, quasi nel cuore dell’Africa, con un clima gradevole, l’Uganda è ancora oggi un paese relativamente poco visitato, uscito da anni di grandi sofferenze, che ha saputo risolvere i problemi interni con un’accorta politica di sviluppo e pacificazione nazionale, accompagnata da un miglioramento dei rapporti con gli Stati confinanti.

La presentazione si può rivedere tramite il seguente pulsante.

Verranno presentate le immagini e le impressioni colte durante una visita di alcuni anni fa al Paese del Sol Levante. Il viaggio, effettuato in autonomia e senza appoggio di agenzie di viaggio, ci ha immerso nella vita quotidiana nipponica. Dovendo utilizzare per gli spostamenti i mezzi pubblici locali, abbiamo apprezzato la puntualità, la precisione e l’efficienza tipicamente giapponesi; in ogni luogo e in ogni occasione, poi, abbiamo constatato la proverbiale (anche se formale) gentilezza di tutte le persone; i giardini, i parchi e la natura in genere, anche in piena città, sono curati meticolosamente: insomma un mondo molto diverso dal nostro. I luoghi visitati: Tokyo, Kamakura, Nikko, Kyoto, Nara, Hiroshima, Miyajima, Himeji, Okayama.

La presentazione si può rivedere tramite il seguente pulsante.

In quell’estremo lembo di Liguria prospiciente la Costa Azzurra, compreso tra i capi S. Ampelio e Mortola, tra la seconda metà dell’Ottocento ed i primi del Novecento è stato tutto un fiorire di splendidi giardini a contornare ville prestigiose. La messa a dimora di innumerevoli specie esotiche provenienti da ogni parte del globo, a questa latitudine costituisce ancora oggi un unicum sotto il profilo estetico-vegetazionale. Inoltre quei luoghi sono stati impreziositi e resi famosi grazie all’opera di personaggi illustri come l’insigne botanico Ludovico Winter, l’architetto parigino Charles Garnier e il pittore impressionista Claude Monet, che era solito realizzare i suoi quadri in giardino, come in una sorta di atelier en plein air.

Conversazione con proiezione su grande schermo di immagini digitali. Quanti muli attraversavano il Colle di Tenda a metà del Settecento? Che mestiere faceva il caviè? Chi era il mascone? Come è fatto un tetto racchiuso? Molte sono le tracce di avvenimenti e periodi storici nelle quali si imbatte chi cammina in montagna e alle quali di rado si presta attenzione. Percorrendo alcuni sentieri delle Alpi Cuneesi, in modo semplice e diretto il relatore cercherà di darne spiegazione, come si può evincere anche dalle pagine del libro dal titolo omonimo, realizzato dello stesso Roberto Pockaj insieme a Stefano Delfino.

Conversazione con proiezione su grande schermo di immagini digitali. È in preparazione una grande “serie didattica” sulla vegetazione italiana, destinata in modo particolare alle scuole, cui verrà offerta in prestito gratuito sotto forma di CD ospitanti ognuno diversi “Power Point”. Ogni capitolo si avvarrà di un commento alle singole immagini, in modo da agevolare l’apprendimento degli studenti e conterrà pure semplici considerazioni  e suggerimenti di pianificazione territoriale. Forse questo sarà il “canto del cigno” (meglio dire “del vecchio gallinaccio di montagna”) di Enrico che, il 12 maggio, avrà già superato 80 anni di vita (se ci arriverà).